Questi due documenti sono il biglietto da visita da presentare alle aziende e alle organizzazioni cui si intende sottoporre la propria candidatura.
La prima domanda che ci si pone è se inviare il c.d. Europass (cv in formato europeo), oppure procedere con la redazione ed invio del curriculum “tradizionale”.
In alcuni processi di selezione è richiesto esplicitamente di presentare l’Europass, ma il primo consiglio è di procedete con l’invio del curriculum “tradizionale” dove non ci siano particolari riferimenti a questo formato.
Prima di cominciare l’analisi della struttura e della forma del CV “tradizionale”, è importante tenere sempre a mente che i professionisti della selezione spesso si trovano a dover esaminare centinaia di curricula in poco tempo. Il proprio “biglietto da visita”, dunque, dovrà fornire quante più informazioni in modo efficace e sintetico, ma anche chiaro e leggibile. È importante che, oltre al percorso formativo e professionale, emergano anche le vostre attitudini e capacità.
In particolare, è consigliabile un CV con non più di 2 pagine, fatta eccezione per esperienze lavorative pluriennali, per cui valgono comunque le stesse regole. In caso di selezioni massicce, le aziende potrebbero addirittura richiedere di condensare le esperienze professionali in un’unica pagina.
Non esiste una formula magica per redigere un curriculum ed una lettera di presentazione perfetti. È invece importante che entrambi siano curati in ogni dettaglio (in termini grafici, di struttura e di contenuti) e, soprattutto, che siano in grado di mettere in luce quegli aspetti che possano essere di maggiore interesse per l’azienda e/o organizzazione a cui vengono sottoposti.
Tenendo dunque a mente che sarà necessario adattare il proprio cv (e lettera di presentazione) coerentemente al tipo di lavoro che state cercando, sarà utile seguire alcuni consigli.
Non esiste una struttura standard da seguire per la redazione del CV “tradizionale”, ma sicuramente ci sono alcune informazioni che non possono essere omesse. In termini generali, di seguito sono elencati i campi da prendere in considerazione.
Dati anagrafici
I dati anagrafici sono i più importanti, servono ai selezionatori per i primi contatti e per fissare i colloqui: debbono essere visibili e chiari.
Non dovrà mancare il nome e cognome, il luogo, la data di nascita e tutti i recapiti. Lo stato civile non è invece obbligatorio. In base al lavoro a cui si sottopone la candidatura, potrebbe essere utile fornire indicazione sul tipo di patente posseduta.
Esperienze formative
E' importante indicare le esperienze formative significative e quei titoli che rendano interessante la candidatura. Soprattutto qualora il percorso formativo sia piuttosto lungo, è consigliabile omettere le scuole dell’obbligo per dare risalto alle esperienze di studi più recenti, strutturandole in ordine cronologico. Per ogni titolo di studio acquisito, specificare:
- la Facoltà, l’Università o l’Ente;
- il periodo in cui sono stati svolti gli studi;
- le eventuali certificazioni ottenute.
Il voto finale è sempre consigliabile metterlo, a meno che non sia troppo basso. Qualora si eviti di indicarlo, bisogna comunque tenere a mente che ci sono buone possibilità di insospettire ed incuriosire il selezionatore (che eventualmente potrebbe approfondire l’argomento in sede di colloquio).
In questo campo è importante specificare se il percorso di studi si sia concluso con uno stage o abbia previsto esperienze all’estero.
Esperienze professionale
Questa sezione è ovviamente l’area del CV più importante. Soprattutto coloro che non hanno molta esperienza, non dovrebbero tralasciare eventuali lavori stagionali od occasionali svolti durante gli studi. Anche se non coerenti al settore in cui si sottopone la propria candidatura, sono sicuramente indizi di determinazione e di approccio propositivo.
Coloro che, viceversa, hanno un’esperienza professionale consistente, debbono accertarsi di mettere in luce quelle esperienze maggiormente qualificanti per la posizione a cui si propone. In entrambi i casi, come per la formazione, è sempre consigliabile partire dall’esperienza più recente e procedere in ordine cronologico.
Per ognuno dei lavori svolti, le informazioni da fornire sempre sono le seguenti:
- il periodo temporale di riferimento;
- la società;
- la posizione ricoperta;
- le mansioni svolte;
- i riporti gerarchici.
Il contratto lavorativo ed il relativo livello sono generalmente elementi da richiamare.
Coloro che hanno avuto responsabilità di coordinamento, dovrebbero indicare le risorse gestite (economiche ed umane).
Il consiglio è di non mentire mai sulle attività lavorative svolte, anche se è sicuramente ammesso renderle visibili ed interessanti al vostro selezionatore.
Bisogna sempre tenere a mente che “il mondo è piccolo" ed è facile procedere a verifiche su quanto dichiarato, seppur nel rispetto della privacy. In questi casi più che mai, è vero il detto che “le bugie hanno le gambe corte”!!.
In altre parole, un po’ di promozioni di sé stessi è consigliabile, le menzogne sono assolutamente da evitare.
Lingue straniere
Questa e la sezione che tipicamente crea i maggiori imbarazzi sull’attribuzione del livello di conoscenza della lingua. Anche qui il primo consiglio è di essere onesti.
Provate a darvi una valutazione per ognuna delle lingue che parlate tra il sufficiente, discreto, buono, ottimo e fluente (per chi parla correntemente, ma non è madrelingua). Non bisogna svalutarsi, ma neanche esagerare. Nel processo di selezione possono essere facilmente previste prove di conversazione o test.
In questa sede è consigliabile inserire corsi di lingua, esperienze all’estero e le relative certificazioni ottenute.
Conoscenze informatiche
In questa sezione vengono indicati i programmi utilizzati ed il software conosciuto. Si consiglia di cominciare con i programmi più diffusi, come ad esempio il pacchetto office (word, excel, power point ed access) e poi indicare quelli più specifici.
È invece sconsigliabile indicare l’uso della posta elettronica od internet, che sono dati per scontati.
Interessi extra-professionali ed hobby
Molti credono che fornire indicazioni sui propri hobby o interessi extra-professionali sia fuori luogo. Ritengo invece che questa sezione del CV sia sicuramente interessante, seppur da usare con parsimonia. Le attività svolte al di fuori dello studio o del lavoro, possono essere d’aiuto per far emergere attitudini personali ed inclinazioni di interesse nel settore professionale. Ad esempio, la pratica di sport come il calcio, il basket, la pallavolo sono sicuramente indizi di una personalità capace a lavorare in team.
Consenso alla legge sulla privacy
Non bisogna mai dimenticare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali da apporre in calce al CV, con la formula “ Autorizzo il trattamento dei dati ai sensi del D. lgs. 196/03”
La foto
Solitamente non è consigliabile apporre la foto al proprio CV, a meno che non sia esplicitamente richiesto. Specialmente per la candidatura a certi lavori può risultare fuori luogo!
Qualora sia invece sollecitata, è bene inviarne con pose sobrie in ambientazioni neutre.
Qualora il CV sia inoltrato per posta elettronica è importante verificare che il formato della foto non appesantisca troppo il documento.
A questo punto potete iniziare con la redazione del vostro CV.
Buon lavoro
Athena
Nessun commento:
Posta un commento