mercoledì 31 marzo 2010

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Athena

domenica 8 novembre 2009

Curriculum Vitae: istruzioni per l'uso

La redazione o revisione (per chi ha già esperienza) e l’invio del Curriculum Vitae (CV), spesso accompagnato dalla lettera di presentazione, è sicuramente la prima azione che si intraprende quando si decide di cambiare lavoro.
Questi due documenti sono il biglietto da visita da presentare alle aziende e alle organizzazioni cui si intende sottoporre la propria candidatura.

La prima domanda che ci si pone è se inviare il c.d. Europass (cv in formato europeo), oppure procedere con la redazione ed invio del curriculum “tradizionale”.

In alcuni processi di selezione è richiesto esplicitamente di presentare l’Europass, ma il primo consiglio è di procedete con l’invio del curriculum “tradizionale” dove non ci siano particolari riferimenti a questo formato.

Prima di cominciare l’analisi della struttura e della forma del CV “tradizionale”, è importante tenere sempre a mente che i professionisti della selezione spesso si trovano a dover esaminare centinaia di curricula in poco tempo. Il proprio “biglietto da visita”, dunque, dovrà fornire quante più informazioni in modo efficace e sintetico, ma anche chiaro e leggibile. È importante che, oltre al percorso formativo e professionale, emergano anche le vostre attitudini e capacità.

In particolare, è consigliabile un CV con non più di 2 pagine, fatta eccezione per esperienze lavorative pluriennali, per cui valgono comunque le stesse regole. In caso di selezioni massicce, le aziende potrebbero addirittura richiedere di condensare le esperienze professionali in un’unica pagina.

Non esiste una formula magica per redigere un curriculum ed una lettera di presentazione perfetti. È invece importante che entrambi siano curati in ogni dettaglio (in termini grafici, di struttura e di contenuti) e, soprattutto, che siano in grado di mettere in luce quegli aspetti che possano essere di maggiore interesse per l’azienda e/o organizzazione a cui vengono sottoposti.

Tenendo dunque a mente che sarà necessario adattare il proprio cv (e lettera di presentazione) coerentemente al tipo di lavoro che state cercando, sarà utile seguire alcuni consigli.

Non esiste una struttura standard da seguire per la redazione del CV “tradizionale”, ma sicuramente ci sono alcune informazioni che non possono essere omesse. In termini generali, di seguito sono elencati i campi da prendere in considerazione.

Dati anagrafici
I dati anagrafici sono i più importanti, servono ai selezionatori per i primi contatti e per fissare i colloqui: debbono essere visibili e chiari.
Non dovrà mancare il nome e cognome, il luogo, la data di nascita e tutti i recapiti. Lo stato civile non è invece obbligatorio. In base al lavoro a cui si sottopone la candidatura, potrebbe essere utile fornire indicazione sul tipo di patente posseduta.

Esperienze formative
E' importante indicare le esperienze formative significative e quei titoli che rendano interessante la candidatura. Soprattutto qualora il percorso formativo sia piuttosto lungo, è consigliabile omettere le scuole dell’obbligo per dare risalto alle esperienze di studi più recenti, strutturandole in ordine cronologico. Per ogni titolo di studio acquisito, specificare:
- la Facoltà, l’Università o l’Ente;
- il periodo in cui sono stati svolti gli studi;
- le eventuali certificazioni ottenute.
Il voto finale è sempre consigliabile metterlo, a meno che non sia troppo basso. Qualora si eviti di indicarlo, bisogna comunque tenere a mente che ci sono buone possibilità di insospettire ed incuriosire il selezionatore (che eventualmente potrebbe approfondire l’argomento in sede di colloquio).
In questo campo è importante specificare se il percorso di studi si sia concluso con uno stage o abbia previsto esperienze all’estero.

Esperienze professionale
Questa sezione è ovviamente l’area del CV più importante. Soprattutto coloro che non hanno molta esperienza, non dovrebbero tralasciare eventuali lavori stagionali od occasionali svolti durante gli studi. Anche se non coerenti al settore in cui si sottopone la propria candidatura, sono sicuramente indizi di determinazione e di approccio propositivo.
Coloro che, viceversa, hanno un’esperienza professionale consistente, debbono accertarsi di mettere in luce quelle esperienze maggiormente qualificanti per la posizione a cui si propone. In entrambi i casi, come per la formazione, è sempre consigliabile partire dall’esperienza più recente e procedere in ordine cronologico.
Per ognuno dei lavori svolti, le informazioni da fornire sempre sono le seguenti:
- il periodo temporale di riferimento;
- la società;
- la posizione ricoperta;
- le mansioni svolte;
- i riporti gerarchici.
Il contratto lavorativo ed il relativo livello sono generalmente elementi da richiamare.
Coloro che hanno avuto responsabilità di coordinamento, dovrebbero indicare le risorse gestite (economiche ed umane).
Il consiglio è di non mentire mai sulle attività lavorative svolte, anche se è sicuramente ammesso renderle visibili ed interessanti al vostro selezionatore.
Bisogna sempre tenere a mente che “il mondo è piccolo" ed è facile procedere a verifiche su quanto dichiarato, seppur nel rispetto della privacy. In questi casi più che mai, è vero il detto che “le bugie hanno le gambe corte”!!.
In altre parole, un po’ di promozioni di sé stessi è consigliabile, le menzogne sono assolutamente da evitare.

Lingue straniere
Questa e la sezione che tipicamente crea i maggiori imbarazzi sull’attribuzione del livello di conoscenza della lingua. Anche qui il primo consiglio è di essere onesti.
Provate a darvi una valutazione per ognuna delle lingue che parlate tra il sufficiente, discreto, buono, ottimo e fluente (per chi parla correntemente, ma non è madrelingua). Non bisogna svalutarsi, ma neanche esagerare. Nel processo di selezione possono essere facilmente previste prove di conversazione o test.
In questa sede è consigliabile inserire corsi di lingua, esperienze all’estero e le relative certificazioni ottenute.

Conoscenze informatiche

In questa sezione vengono indicati i programmi utilizzati ed il software conosciuto. Si consiglia di cominciare con i programmi più diffusi, come ad esempio il pacchetto office (word, excel, power point ed access) e poi indicare quelli più specifici.
È invece sconsigliabile indicare l’uso della posta elettronica od internet, che sono dati per scontati.

Interessi extra-professionali ed hobby
Molti credono che fornire indicazioni sui propri hobby o interessi extra-professionali sia fuori luogo. Ritengo invece che questa sezione del CV sia sicuramente interessante, seppur da usare con parsimonia. Le attività svolte al di fuori dello studio o del lavoro, possono essere d’aiuto per far emergere attitudini personali ed inclinazioni di interesse nel settore professionale. Ad esempio, la pratica di sport come il calcio, il basket, la pallavolo sono sicuramente indizi di una personalità capace a lavorare in team.

Consenso alla legge sulla privacy
Non bisogna mai dimenticare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali da apporre in calce al CV, con la formula “ Autorizzo il trattamento dei dati ai sensi del D. lgs. 196/03”

La foto
Solitamente non è consigliabile apporre la foto al proprio CV, a meno che non sia esplicitamente richiesto. Specialmente per la candidatura a certi lavori può risultare fuori luogo!
Qualora sia invece sollecitata, è bene inviarne con pose sobrie in ambientazioni neutre.
Qualora il CV sia inoltrato per posta elettronica è importante verificare che il formato della foto non appesantisca troppo il documento.

A questo punto potete iniziare con la redazione del vostro CV.

Buon lavoro
Athena

I Business Social Network e la ricerca di lavoro. L’esempio di LinkedIn

Link at Work ha seguito i lavori del Forum Risorse Umane 2009, organizzato dall’AIDP.
Tra i molteplici interventi di valore che si segnalano nella giornata, merita sicuramente attenzione quello di Mike Pilcher, Director of Corporate Solutions, LinkedIn Europe.
In modo sintetico ed efficace, ha illustrato le potenzialità del Business Social Network per eccellenza: LinkedIn.
Sicuramente l’Italia si trova in una fase ancora immatura e di piena esplorazione dello strumento mentre, come spesso accade, gli Stati Uniti precorrono i tempi. Fino a qui nulla di nuovo. Dalla panoramica che ci ha presentato Mr Pilcher, LinkedIn (e, direi, i Social Network in generale) sta stimolando nuovi modelli di business e di gestione del recruiting.
In particolare, per quanto attiene la ricerca di personale, emerge in modo evidente che, anche in Italia, gli “addetti alla selezione” che usano questo strumento sono sempre più numerosi.
Il consiglio che diamo a coloro che sono in cerca di lavoro, è pertanto di non trascurare queste nuove modalità di gestire il proprio network professionale: essere presente e ricercabile sul o sui Business Social Network, mantenere il profilo aggiornato, creare la propria rete utilizzando gli strumenti messi a disposizione è importante e forse, tra qualche tempo, indispensabile, soprattutto per certi ruoli.
Per coloro che non amano la lingua inglese, si consiglia in alternativa (o in aggiunta per gli anglofoni) Xing, Business Social Network in Italiano.
Qualche perplessità, invece, sulla potenzialità di Facebook per la gestione del network diretto ad attività di business e quindi per il recruiting on line, ma sono benvenuti commenti e riflessioni al riguardo.

Athena

mercoledì 15 luglio 2009

Il curriculum europeo, luci ed ombre sul suo utilizzo

Nei corsi di orientamento mi è stato più volte chiesto se sia meglio inviare il curriculum vitae tradizionale o quello in formato europeo, il c.d. EUROPASS (per le istruzioni di compilazione si rimanda ai siti ufficiali http://europass.cedefop.eu.int ed http://www.europass-italia.it).

Nella mia esperienza l’Europass, pur dando il vantaggio di fornire uno standard condiviso in tutta Europa, rischia spesso di essere poco flessibile e schematico.

Per tale motivo, i professionisti del settore, che spesso si trovano a dover esaminare centinaia di curricula in poco tempo, non lo trovano di facile lettura.
Solitamente, infatti, si consiglia ai candidati di non presentare curriculum con più di 2 pagine (massimo 3, per esperienze lavorative pluriennali). In alcuni casi, le stesse aziende richiedono di condensare in un’unica pagina il percorso formativo e professionale.

In quest’ottica, la difficoltà maggiore si presenta per coloro che hanno maturato una lunga esperienza di studi e/o lavorativa. Le persone con queste caratteristiche trovano, infatti, piuttosto difficile adattare il proprio excursus allo standard europeo.

Altra anomalia è data dal fatto che non è stato fornito un elenco standard, condiviso ed univoco, delle così dette capacità e competenze sociali, organizzative e tecniche (come accade invece per le conoscenze linguistiche). Tale mancanza rende confusa ed ambigua la descrizione del proprio profilo.

Come ultima considerazione, posso dire che l'analisi della forma e della modalità di redazione del curriculum rappresentano i primi indizi di valutazione del candidato. In altre parole, la lettura del cv permette ai professionisti di formulare una prima ipotesi, da verificare in sede di colloquio, non solo sulle competenze professionali, ma anche sulle caratteristiche personali.

L’Europass, essendo strutturato secondo regole e modalità predefinite, non permette di esprimere a pieno la propria personalità, che invece è più facilmente "intellegibile" nel curriculum redatto secondo i criteri tradizionali.

In base a tali considerazioni, il consiglio è di predisporre entrambi i formati, utilizzando l’Europass dove esplicitamente richiesto e/o per candidature europee. Per il resto è preferibile procedete con l’invio del curriculum e della lettera di presentazione redatti secondo i criteri tradizionali.

Per concludere, ricordo che è fondamentale adattare il curriculum e la lettera di presentazione all’utilizzo da fare ed agli obiettivi da raggiungere.

Athena

visita il sito www.linkatwork.it

venerdì 10 luglio 2009

Il primo colloquio (dal sito www.linkatwork.it)

Non è mai facile iniziare… la certezza di aver fatto sempre il proprio dovere, di aver superato al meglio tutte le prove ed i mille discorsi, provati e riprovati nella stanza il giorno prima dell’incontro, potrebbero non bastare a prevenire quella sensazione di inadeguatezza che si prova poco prima di iniziare!
Non credo ci siano approcci migliori o peggiori per affrontare il colloquio. Il segreto sta nel non perdersi mai d’animo, soprattutto se si è alle prime armi; con il tempo, l’esperienza aiuta ad affinare il proprio stile e la pratica rende sicuri.
Ci sono, tuttavia, una serie di consigli che possono essere d'aiuto, soprattutto per chi è all'inizio della carriera professionale. Ecco qualche suggerimento per affrontare situazioni di questo tipo.


…"Mi parli di lei"
Classicamente il colloquio comincia con una domanda tipo: “mi parli di lei”; di solito non sono fornite altre indicazioni o schemi da seguire. Un inizio di questo genere potrebbe disorientare: "cosa vorrà mai sapere il nostro intervistatore?". Presentarsi in poco tempo, fornendo i tratti salienti delle proprie capacità ed esperienze è sempre difficile.
Per evitare di farvi cogliere alla sprovvista, preparate prima il vostro colloquio!
Tracciate uno schema, un “canovaccio” sintetico ed efficace su cui impostare la vostra presentazione. Potete cominciare presentando il percorso di studi e, chi ne ha, proseguire con le esperienze lavorative. In entrambi i casi, è importate riepilogare le competenze, le attitudini e le abilità possedute.
Non dimenticate mai di evidenziare quelle esperienze lavorative che, in qualche modo, possano evidenziare l'intraprendenza, la determinazione ed i punti di forza della vostra persona.
Qualora invece non abbiate ancora avuto occasione di misurarvi con il mondo del lavoro, è importante presentare al meglio il percorso di studi e le motivazioni che hanno influito sulle vostre scelte.
Che abbiate esperienza oppure no, è importante mettere in luce le aspirazioni, le attitudini e le capacità che ritenete di avere per perseguire i vostri obiettivi professionali.
Non esagerate nelle modalità di presentazione. Non siate mai né modesti né supponenti, ma onesti e sinceri e, soprattutto, oggettivi e concreti.
Potrebbe tornare utile qualche esempio a supporto delle vostre affermazioni: se ritenete di essere adatti al lavoro di squadra, ad esempio, raccontate un episodio o una situazione in cui avete avuto modo di mostrare questa capacità. Le vostre affermazioni saranno più credibili!


Siate sintetici ed efficaci nella presentazione
Ricordate che è importante esporre in modo sintetico, chiaro ed efficace le esperienze maturate: chi ascolta ha poco tempo a disposizione per formulare un giudizio su di voi e sarà attento a tutti i particolari. Non distraetelo con informazioni poco rilevanti, andate dritti al sodo e catturate la sua attenzione su ciò che ritenete sia importante per convincerlo che VOI, proprio VOI, siete il candidato perfetto.

Interessi che parlano di voi
Può essere d’aiuto citare gli sport o gli hobby che praticate per confermare o far riferimento alle vostre abilità e capacità.
Durante il mio primo colloquio, ad esempio, il selezionatore volle sapere se praticassi qualche sport. Inizialmente pensai che questo tipo d’informazione fosse totalmente estranea alle competenze lavorative. Ho dovuto, però, ricredermi quando mi chiarì in che modo lo sport (al tempo praticavo atletica leggera) contribuisse a sviluppare capacità rilevanti anche sotto l'aspetto professionale (ad esempio la determinazione e l’orientamento agli obiettivi).
A distanza di anni e dopo tanti colloqui tenuti in qualità di responsabile della selezione, ho capito che il mio primo “carnefice” aveva davvero ragione: sport ed hobby sono spesso un indizio molto importante per comprendere il profilo del candidato!

Raccogliete informazioni sull'azienda o sull'organizzazione a cui sottoponete la candidatura
Altro elemento di primaria importanza è la conoscenza dell’organizzazione che vi sta per selezionare. Cercate di ottenete quante più informazioni sul vostro potenziale datore di lavoro. Guardare il sito istituzionale su Internet è sicuramente un grande aiuto ed un ottimo punto di partenza. Quando possibile, non perdete l’occasione di ottenere ulteriori indicazioni da parenti, amici o conoscenti. Questo tipo d’indagine sarà d’aiuto per adeguare al meglio il modo di presentarvi.
Se, ad esempio, dovete affrontare un colloquio con una società di consulenza, è importante mettere in risalto le capacità relazionali e di spirito di squadra, la disponibilità a viaggiare e così via. In questo caso, come in altri, non mancate di curare anche il vostro abbigliamento e comportamento.
Sempre nell'esempio delle società di consulenza, elementi di questo genere non sono marginali, ma essenziali nel contatto e nella gestione del cliente!

Un’ultima raccomandazione

Alcuni selezionatori credono che, per testarne al meglio i tratti caratteriali, sia necessario porre il candidato in "zona stress". Nel caso dovesse capitare anche a voi un rappresentante di questa scuola di pensiero, non fatevi intimidire dal suo atteggiamento poco accomodante. Mostrate sicurezza e sangue freddo: il vostro interlocutore sta semplicemente mettendo alla prova le vostre reazioni!

A questo punto siete pronti per cominciare... In bocca al lupo!

Athena